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vano mai dalle porte della città. Quel giorno il babbo dovette accompagnare la matrigna da un suo vecchio parente, dal quale sperava, pare, una eredità, e ci permise di andare colle cugine e col signor Bonelli.

Eravamo noi quattro ragazze sul ballatoio, guardando la folla dei contadini vestiti da festa, e la croce che precedeva la processione in fondo alla contrada, quando dal lato opposto, quasi dalla campagna, vedemmo spuntare il gruppo del Mazzucchetti coi tre amici ed il maestro di piano. Noi eravamo in fondo al sobborgo, e furono subito sotto al balcone, e stavano per passare senza averci vedute. Ma la Maria gridò: — Maestro! Maestro! — E quando il maestro alzò il capo, tornò a gridare: «Venga su!»

Che momento fu quello! non ero ancora rinvenuta della scossa d’averlo veduto in quel luogo inaspettato, d’aver temuto che passasse senza guardarmi, e lo vedevo là,