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«Tremavo di speranza nell’aprirla. Tutte le espansioni della mia lettera mi si affacciarono al pensiero, reclamando in ricambio una parola appassionata.

«Ahi! fu ancora una delusione. La passione è muta in quell’anima; in essa la virtù, la generosità non sono uno slancio di sentimento, ma unicamente un portato della riflessione, la fredda idea del dovere.

«Vi trascrivo qui la sua lettera: giudicatene.


«Cara Fulvia,

«Mi fa molto piacere il vostro successo — del resto io non ne aveva mai dubitato; — voi farete una bella carriera; me ne congratulo sinceramente.

«Ho veduto i giudizî dei critici sul vostro debutto. Sono tutti lusinghieri per voi, ed anche per me, credetelo, sebbene voi vi esageriate fuor di misura la poca parte ch’io ebbi nella vostra educazione musicale.

«Tenete conto dell’appunto che vi fece il critico della Perseveranza. È vero; voi abusate delle note basse, e le forzate. È una risorsa delle artiste a cui il tempo e le fatiche hanno guastato le note di mezzo. Ma voi non avete lacune nella vostra scala, e dovete assolutamente correggere codesto difetto. Appena vi fermerete un poco a Torino, ci lavoreremo insieme.

«La scrittura che vi fu proposta è buona. Il tea-