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«— Il signore non parla che tedesco. È stato già sul Monte Bianco; ne discende.
«I miei compagni non sapevano il tedesco e rinunciarono a conversare collo straniero. Si disposero a mangiare; ma, sia l’agitazione della salita che si sta per imprendere, sia il freddo intenso, non si può mangiare a quell’altezza. Il loro appetito non fece onore alla straordinaria potenza di stomaco di cui s’erano vantati.
«In compenso bevvero enormemente.
«Quanto a me non ero preoccupata che dalla mia grande idea, e dissi:
«— Non comprendo come possano avvenire disgrazie sul Monte Bianco, dacchè, appena il suolo è pericoloso, i viaggiatori si legano colle corde di sicurezza.
«Allora tra i miei compagni e le guide si fecero ad enumerarmi una schiera di vittime, quali scoperte sotto una valanga che le aveva sepolte, quali scivolate da un’altura vertiginosa, e trovate agghiacciate sopra una sporgenza del monte.
«— Si trovano dunque sempre i cadaveri? domandai.
«— Quasi sempre, rispose una guida.
«— Ed allora?
«— Allora si frugano, si cerca dalle loro carte di sapere il loro nome, si annuncia il fatto; i giornali