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«Una volta più mi sentii sola, inutile, finita; ed ho deciso di morire.

«Ma voglio evitare tuttoquanto può avere di drammatico il suicidio d’una signora. Nella morte cerco il fine d’una vita insoffribile, e non il rimpianto del mondo. Voglio che nessuno possa sospettare nella mia morte un suicidio. Se un cadavere rimane alla curiosità degli uomini, essi strapperanno alle sue viscere fredde il segreto che l’ha ucciso.»

XXXVII.

Qui finivano le memorie di Fulvia che ricevetti in un piego da Chamounix il giorno 20 agosto. Ad esse erano aggiunte le poche righe seguenti in data di Chamounix.

«Dopo averci pensato a lungo, ho trovato.

«Giunsi a Torino il giorno tre d’agosto dopo otto mesi di assenza. Avevo il mio progetto già fatto.

«Rividi alcuni conoscenti, alpinisti valenti ed appassionati.

«Manifestai una smania irresistibile di salire sul Monte Bianco. Li pregai di trovarmi una compagnia, di dirigermi nelle spese da farsi, ecc.

«Questa stranezza parve assai naturale in una