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sempre la vostra visione che amate, dispersa qua e là, ed associata a difetti non contemplati nel vostro programma, che si rivelano poi, e raffreddano il vostro entusiasmo. È per questo che, legata a me aspiraste a Guiscardi, e sul punto di legarvi a lui, rimpiangete me.

Se fosse possibile a me di darvi la mia figura elegante e quella che voi chiamate la nobiltà del mio carattere; se fosse possibile a lui di cedervi la sua impetuosità giovanile e la sua bella voce ed il suo fiero disprezzo delle convenienze, ed il suo ingegno; e, finalmente, se fosse possibile a voi di animare quelle qualità astratte, non rimpiangereste più nè lui, nè me, e sareste contenta con quel fantasma di vostro gusto. Ma ciò non è possibile. Ed a qualunque di noi vi appigliaste, siatene certa, Fulvia, voi fluttuereste sempre fra l’uno e l’altro, in una alternativa incessante d’aspirazioni e di rimpianti.

«Io tenevo il capo abbassato; sentivo la verità di quel giudizio, e piangevo amaramente in silenzio.

«Eravamo giunti alla porta della mia casa; egli mi stese la mano dopo avere staccato il mio braccio dal suo, e mi disse:

«— Addio, Fulvia.

«Io avevo pieno il cuore, piena la mente di un mondo di cose da rispondergli. Era una riconoscenza infinita, ed un profondo pentimento.