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Il vostro, biglietto? E mentre rimetteva il biglietto alla guardia, riprese:

«— Ecco il babbo.

«Io gli corsi incontro per abbracciarlo.

«— Ben tornati, disse il babbo.

«Quel plurale mi sorprese. La gioia del mio ritorno lo confondeva.

«— È un pezzo che state ad aspettarmi? domandai.

«— No, giungo or ora, rispose il babbo.

«— Ah, sei venuto solo? gli chiesi stupita che rispondesse in singolare alla domanda che gli avevo fatto in plurale.

«— Sicuro. E voialtri avete fatto buon viaggio?

«— Come, voialtri? Io.

«— Ma non siete venuti insieme?

«— Son venuta colla contralto; ma tu non la conosci punto. A proposito, nello scendere è sgusciata via. Non l’ho più vista.

«Intanto eravamo usciti sotto il portico, e Gualfardo fece avanzare una carrozza. Quando io ed il babbo vi fummo entrati, Gualfardo mi domandò la ricevuta del mio bagaglio, e voleva rimanere per farmelo condurre a casa subito. Io risposi che non occorreva; potevo far ritirare i bauli con comodo il domani.

«Egli ci mise dell’insistenza, come se gli desse noia d’entrare in carrozza con noi. Allora il babbo gli disse: