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un tratto prudente e misurato come un’equazione algebrica. Qual’era il suo carattere? E dove?

Nell’uomo o nella lettera?

«Egli che mi aveva dimostrato un amore delirante, ora parlava con paura del pericolo che l’affetto che io gli avevo inspirato si mutasse in passione.

«Non era adunque che un semplice affetto? La passione era ancora nelle nubi dell’avvenire? Ed il suo cuore era tuttavia calmo abbastanza per venire a congresso colla ragione, capire che non era il caso d’accelerare più oltre la misura de’ suoi battiti, e fermarsi?

«Ma allora che cos’era il sentimento che mentre mi onora e mi venera, eccita in lui per me i trasporti più rivoluzionarii dell’amore prepotente ed intero? Mentiva in quell’ultimo periodo? O mentiva nel primo? M’ingannava l’uomo, o m’ingannava la lettera?

«Ingannava la lettera. Così pensai dopo averne passata in attenta rassegna ogni frase, ogni parola.

«Egli mi amava; in un impeto di vera passione aveva deciso di seguirmi, ed aveva sperato d’indurmi a rompere ogni altro impegno, a mancare alla mia parola, ad esser sua.

«Poi, nell’intervallo tra il progetto e l’esecuzione, aveva pensato a me, onesta e leale, che cesserei di esserlo il giorno in cui cedessi al suo amore. E si era detto.