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a quel modo. Mi pareva che tutti i cuori dovessero sussultare.

«Finalmente udii ruotare una carrozza in lontananza.

«È l’omnibus, pensai. E corsi alla porta, e scesi una scala a precipizio. Al primo piano scontrai un cameriere che mi guardò meravigliato perchè non avevo cappello. Poi, come risovvenendosi d’una causa che avrebbe potuto farmi scendere così, mi chiese:

«— Scende a colazione? La sala è a pian terreno, a destra.

«Io arrossii di quella mia espansione come d’una volgarità; tanto le convenienze finiscono per imporsi anche agli animi più appassionati.

«Rimasi un momento immobile senza poter profferire una parola. Sentivo il veicolo passare dinanzi alla porta dell’albergo, e tirar via senza fermarsi; non era l’omnibus. Il cameriere tornò a dire:

«— Desidera scendere a colazione?

«Dovevo pur giustificare quella corsa precipitosa giù dalle scale. Mi rassegnai e scesi in sala da pranzo. Di là non vedevo in corte. Udii entrar l’omnibus, senza poter guardare chi ci fosse. Il servizio delle tavole fu rallentato un momento; segno che i camerieri erano occupati fuori a ricevere i forestieri. Dunque c’erano dei forestieri. Chi sa?

«Quando venne il cameriere domandai: