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ne sapevo abbastanza. Del resto, avevo ben altro in testa che gli studi in quel momento.

Erano già le undici e dovevo prepararmi per la sera ad andare dalla contessa Tale dei Tali.

Scrissi subito una cartolina a mia madre, per sfogare la soddisfazione immensa che mi gonfiava il cuore.


«Cara mamma. I miei studi sono compiuti gloriosamente; l’esito dell’esame è più che sicuro; credo anzi che mi manderanno la banda municipale per farmi onore, perchè pare che io abbia un ingegno sorprendente. Tutti ne parlano; una contessa di mia intima conoscenza, mi assicura che tutta la parte intelligente e gentile di Torino corre a portarmi il suo tributo d’ammirazione. Io però non l’ho ancora ricevuto in causa di uno sbaglio d’indirizzo; ma prima di partire ne farò ricerca e te lo porterò.

«Domani coll’ultima corsa arriverò a Fossano colla patente. Annuncia ai parenti ed amici la buona novella ed invitali a cena per festeggiarla.

«Tuo aff. figlio

«Ernesto Rossi

«Droghiere approvato.»