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— Mi voltai a quella simpatica voce di donna; ma invece di risponderle, misi un’esclamazione di meraviglia.
— La signora che mi aveva parlato era l’originale della testa alata, dagli occhi color dell’ambra, dall’espressione malinconica e dolce.
— Ella comprese la causa del mio stupore, e mi disse:
«Ha osservato quel lavoro, nevvero? Deve trovarmi vana assai per essermi ritratta così. Ma veda: non ho che una parente al mondo, una sorella che mi è tanto cara. E viviamo lontane, lontane. Quando ho cominciato questo quadro destinato a lei, mi venne naturale di ritrarre il suo bel volto; e poi non ho potuto rassegnarmi e mettergli là accanto una testa qualunque, ideale o vera, ma indifferente. Ci voleva la testa di qualcuno che l’amasse, e ci ho posta la mia.
— Ella aveva cessato di parlare, ed io non pensavo a risponderle ed ascoltavo sempre, e quella voce lieve lieve vibrava ancora nell’aria intorno a me. Era lei l’originale del quadro; l’aveva dipinto lei! Era giovine; era bella di quella bellezza sofferente che interessa ed affascina; era artista come me.
— Trovai superbe quelle camere che dovevano farmi vivere accanto a lei; e mi affrettai ad impadronirmene.