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cui avrei detto: O la borsa o la vita. Ed impugnai il portamonete come un'arma micidiale.
La modista era intenta a ripiegare un magnifico velo di blonda bianca, che aveva mostrato a miss Gemmy.
— È quanto posso mostrarle di più bello, di più elegante, diceva.
— Lo vedo; mi piace tanto, tanto, rispose la bella miss con una voce da far impazzire i sette savi della Grecia, e tutti gli altri; ma costa troppo. Non voglio fare quella spesa. M'accontento del tulle.
Ella uscì volgendo a quella meraviglia di velo uno sguardo di tanto rincrescimento, che tutta la mia ira svanì, e mi sentii intenerito fino al pianto, all'idea della privazione a cui la mamma crudele condannava quella fanciulla.
Non c'era a' miei occhi peggior malfattore di lei.
Domandai alla modista il prezzo del velo di blonda.
— Seicento lire! mi rispose. (Dico 600!)
Ebbi un momento di vertigine. Mi parve di precipitare da un campanile, e mi aggrappai al banco come un uomo che cade. Ma mi riebbi tosto e sorrisi all'idea di fare una pazzia malgrado il mio stomaco rovinato!