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la giovine era una miss lo sapevo anche prima. Che la vecchia fosse vedova, non m'importava affatto. Tuttavia quella vedovanza mi dispensava dalle lunghe aspettative, per domandare traverso la Manica il consenso del suo signore e padrone, per sposare la figliola.

Ed intanto era certo che abitavano là; che non mi guizzerebbe via la sposa come un'anguilla, fischiando dietro alle mie speranze, pel tubo della locomotiva.

Mentre stavo fermo dinanzi alla porta a fare l'inventario delle notizie raccolte, vidi venire un servitore con due bottiglie di selz: mi passò accanto, entrò nella palazzina e salì, senza parlare al portinaio che era uscito a guardarmi dietro, per imprimersi bene in mente come sono fatti gli uomini che pagano cinque lire tre risposte inconcludenti.

— Il servitore delle signore inglesi? gli dissi accennando l'uomo dalle bottiglie.

Egli chinò più volte il capo in segno affermativo ammiccandomi degli occhi... Anche quella conoscenza era buona. Un servitore può essere un alleato; ed io ne avevo bisogno, perchè avevo la velleità romanzesca di voler conoscere la signorina, ed assicurarmi d'essere amato prima di presentarmi ufficialmente come pretendente. Per una inglese questo era nelle regole.