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Il nonno aveva parlato serio serio e concitato; e però la piccola brigata trovò che la fola di quel giorno non era punto dilettevole, e si disperse, brontolando un pochino. Ma Maria che aveva indovinato a chi la dedicasse il nonno, gli strinse la mano in silenzio; e tutti e due tennero dietro collo sguardo a Roberto, che cacciate le mani in tasca, e col capo chino sul petto, si allontanò lento e pensoso, e scomparve senza voltarsi.
Due giorni dopo giunse alla farmacia una lettera dalla posta coi bolli di Milano. Era diretta a Maria; ma, naturalmente, la ricevette e la lesse il babbo, poi la comunicò alla mamma, al nonno; li consultò tutti e due, si fece un gran discutere se convenisse o no di parlarne a Maria; e finalmente considerato l’aspetto sofferente e la malinconia della ragazza, ed i buoni propositi dichiarati nella lettera, fu deciso alla unanimità di comunicare a Maria quell’epistola. Era di Roberto e diceva così:
- «Signorina,
«Io non ho, come quel Leonardo della fola, una mamma per giurare sui suoi capelli bianchi