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— Quei due sono in sentimento.
E’ il gergo del pettegolezzo.
— Oggi al passeggio egli l’ha seguita. Allo svoltar del viale l’ha salutata.
La giovinetta ripensa quel saluto nel segreto della sua stanza; si copre gli occhi per dimenticare dov’è, e trasportarsi coll’immaginazione a quel momento, e riprovarne la sensazione commovente e soave.
Poi, quando l’immaginazione è stanca e l’impressione, a forza di ripetersi ogni sera, è esaurita, la giovinetta innamorata la confida all’orecchio d’un’amica, per ravvivarla col suono della propria voce.
Ed intanto nel caffè della piazza la cosa è già stata detta e ridetta a sazietà, e si sta già tutt’occhi aspettando la farsa d’un biglietto furtivo, che non può mancare di passare la prossima domenica all’uscir di chiesa, tra la folla, dalla mano del giovine in quella della ragazza.
Così tutti i segreti, nelle piccole città, sono segreti di Pulcinella. E così pur troppo era passato fase a fase, sotto la revisione ed i commenti di un piccolo pubblico scimunito, il segretuccio palpitante della povera Maria.
Si trattava di un giovinotto ricco, bello, elegante; ma poco studioso, sfaccendato e di costumi non molto esemplari.