Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 170 — |
certo. Non le avevo dato alcun motivo per desiderare di non amarmi più.
Pensai un momento. Ricordai le persone che vedeva, quelle che nominava, le espressioni del suo volto, le sue parole, i suoi atti: e ad un tratto mi ricordai:
— Franco! Franco, che non voleva invitare. Franco per cui ha arrossito come una fragola. È per lui che piange. È lui che vorrebbe non amare.
Dunque lo amava. Maledetto Franco! Chi era? Non lo conoscevo punto; ma avrei voluto asfissiarlo.
* * *
Dora alzò gli occhi, ancora bagnati di pianto, e stette a guardare distrattamente la porta a cristalli della sala che era in faccia a noi.
La musica cessò. Poi due figure si affacciarono nel vuoto illuminato della porta. Un ufficiale ed una bella signora che si davano il braccio, ed accostavano le teste per parlare sommessamente; poi ridevano. Formavano un bel quadro oscuro su quel fondo chiaro di luce.
Dora li vide, e scoppiò in singhiozzi. Compresi che quell’ufficiale era il capitano Franco Tre-