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dele. Quel sogno svanito si ravvivò ancora una volta al suo pensiero, tanto più splendido quanto più isperato. Si sentì infelice, sconfortata, sola, miserabile.

Si alzò con un singhiozzo strozzato in gola, salì frettolosa nella sua stanza, e si abbandonò ad un pianto disperato. Dinanzi ad una passione che si spezza, non c’è forza d’animo che valga. Una donna è sempre una donna, e bisogna che pianga.

Ma, pagato quel tributo alla fragilità umana, Odda fece chiamare lo zio, e gli domandò, a nome del suo illustre collega, la mano di Valeria.

La situazione di Fulvio era troppo bene assicurata, il suo nome troppo stimato come uomo e come artista, perchè lo zio Giorgio pensasse a rifiutare quella proposta.

— Ero in collera con te, Odda, le disse, perchè hai mandato a monte il mio disegno su Leoni. Ma ora me ne compensi. A conti fatti questo qui lavora, ha più avvenire, è anche più giovine, dacchè le donne ne fanno caso. Il partito è migliore. E poi dici che si amano... Un’altra cosa di cui fanno caso soltanto le donne, ma infine giacchè si può conciliar tutto, meglio così. Però non capisco perchè, dopo aver fatto la civettuola per innamorar Leoni, lo hai rifiutato. Me l’ha detto lui, che l’hai rifiutato.