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— Non sai altro?
Valeria la guardò co’ suoi occhi alteri in cui si rifletteva la sincerità di un carattere che non discende mai ad una finzione.
— So che tu sei superiore alle debolezze delle altre donne, rispose. Che hai rifiutato Leoni, che rifiuteresti chiunque, che non hai altro amore fuorchè la tua arte: che hai rinunciato alle passioni della gioventù.
— Sì, ci ho rinunciato, disse Odda. Ti giuro che ci ho rinunciato.
- Ma so anche, continuò Valeria, che mi vuoi bene, e farai ancora qualche cosa per me.
Odda le strinse la mano in silenzio. Aveva il cuore troppo gonfio per risponderle in quel momento. Si volse a Leoni, fece un discorso sconclusionato, e quando si sentì tranquilla andò a sedere presso Fulvio, gli parlò del suo quadro, lo pregò di occuparsene. Poi soggiunse:
— E lei non ha alcun favore da domandarmi?
— Mi crede così interessato, rispose Fulvio, da chiedere un compenso al piccolo servigio che non le ho reso ancora?
— La credo troppo delicato per domandarmelo, ma abbastanza interessato per desiderarlo.
E vedendo che il giovine esitava e sembrava imbarazzato, continuò: