Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 133 — |
fatto la vita di tutti i giovani infine; non sono più colpevole d’un altro; e mi offro per quel che sono.
— Ma in compenso a tutte le virtù. È molto modesto. Però anch’io, veda, fra tutte le virtù ci ho pure la modestia, ed il premio Montyon ch’ella mi offre, lo rifiuto.
Leoni era uomo di mondo; e ricevette quella staffilata coll’aria compunta, e col rispetto che un gentiluomo serba sempre dinanzi ad una signora. Ma il suo amor proprio era profondamente ferito, e quando Odda stava per uscire dalla sala disse con voce sommessa:
— O ieri sera la mia vanità m’ha ingannato assai o lei ha voluto punirmi del mio passato con uno scherzo crudele.
Odda tornò indietro, gli porse cordialmente la mano, e gli disse:
— Che le pare! Che la mia pedanteria debba arrivare a voler punire il passato di chicchessia? No. Mi perdoni. Non ho agito bene forse, ma le giuro che non mi sono permesso un cattivo scherzo. Tutto questo è serio, molto serio...
— Ma allora.... interruppe Leoni cogliendo al volo un raggio di speranza che gli pareva balenare da quelle parole.
— Mi dia retta. Temevo, ero certa anzi, che