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non s’avvedeva d’un’infinità di goccie biancastre, che la candela stearica le lacrimava sull’abito color di rosa.
Ella pensava:
— Se l’amore rende invidiose ed intriganti le anime belle come quella di Odda, meglio essere scettica e sposare un invalido, che guastarmi il cuore. Però non cercherò di sposare il suo invalido. Lui o un altro, mi è tanto indifferente!
* * *
Odda invece era trionfante, e le balzava il cuore di gioia.
— Sono ancora riescita ad innamorarlo, diceva tra sè guardandosi allo specchio mentre si scioglieva i magnifici capelli. E sorrideva al proprio volto, e ad un’idea giuliva che aveva in mente.
L’indomani si alzò per tempo; vestì un elegante abito da mattina sciolto, color di bronzo, con rabeschi di velluto lontra profilati in oro, raccolse i capelli in una retina di filo d’oro brunito, infilò due pianelline di pelle bronzata con una grossa fibbia dorata, lucente come il sole; sorrise ancora nello specchio a quella sua abbigliatura
Serate d’inverno | 9 |