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Lo zio Giorgio era andato dalla figliola, e le aveva detto il suo disegno:

— Leoni aveva tanto, e tanto. Agli anni non ci si doveva badare, perchè gli uomini, che Dio li benedica! non invecchiano mai. Lei invece a ventitrè anni non era più giovine. E però, dacchè Leoni era disposto ad ammogliarsi, egli, babbo, credeva conveniente di non lasciarsi sfuggire quel partito.

Valeria aveva trovato che il babbo aveva perfettamente ragione. Aveva provata una fitta al cuore, ed un momento il suo avvenire le era apparso triste come un annuncio di morte. Ma tuttavia aveva aderito a conoscere Leoni, e si disponeva a presentarsi a lui sotto l’aspetto più favorevole, a cercare di piacergli, ed a sposarlo se le riesciva.

Odda, che contava unicamente sull’opposizione della ragazza, si sentì scoraggiata quando la vide comparire in sala con un’abbigliatura che in casa non portava mai, e mettersi al pianoforte ad esercitarsi in un terribile pezzo, che avrebbe messi in fuga tutti i partiti della terra, se la bella figura di Valeria non avesse distratta la loro attenzione da quel supplizio acustico.

— Perchè ti sei fatta così bella, Valeria? domandò Odda.