Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 119 — |
tato, e nella nostra società, per quanto si apprezzi l’ingegno d’una persona, per quanto s’abbia pensato a lei degli anni, non si può dire di conoscerla finchè un fantoccio qualunque non abbia detto fra noi:
«Il signor Tale; la signora Tale,» e che noi ci siamo inchinati l’uno all’altro.
— Questo non è accaduto, dunque non lo conosco, e può darsi ch’egli pensi a me come alla questione d’Oriente.
* * *
È una proprietà fatale della gelosia, di trovare delle ragioni per tormentarsi, anche nelle cose che sembrano fatte apposta per rassicurarla. La zia Claudina pensò:
— Ecco. È proprio lui. Lo conosce, ma non le fu presentato. Lo avrà veduto, udito discorrere con quella disinvoltura che possiede lui solo, saprà delle passioni che ha ispirate, delle sue avventure, e si sarà esaltata.
Ma mentre si angustiava con queste fisime, la povera zia aveva una rivale assai più pericolosa di Odda.