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tra due ne avremo abbastanza per comporre a una discreta luna di miele.
«In volgare desidero di ammogliarmi. Pensaci un poco, e, prima di tutto, pensa a prepararmi da pranzo, perchè col treno che segue questa mia, sarò a Milano.
«Tuo |
«Leonardo Leoni».
— Un buon partito per Valeria, disse l’incorreggibile zio Giorgio.
— Ma che! Tua figlia è troppo giovine per lui, osservò la zia facendosi rossa.
— Cosa importa l’età? Se stando qui per alcuni giorni gli riescisse di farsi amare.....
— Ma non deve riescirgli, insistè la zia. È un uomo leggero, disilluso, che ha fatto una vita galante.
E la signora Claudina diceva questo con enfasi, perchè quel Leoni era appunto il giovinotto che l’aveva corteggiata quand’era giovine lei, quello che aveva avuto paura del nodo gordiano. Ed ora che tornava disposto ad ammogliarsi, ed ella era vedova...
Ma lo zio non voleva saperne.
— Ubbie, ubbie, gridava.