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cere alla x; acquistano una certa coltura, per interessare la x; non ne acquistano troppa, per non adombrare la x; sono casalinghe, economiche, oneste, per rassicurare la x. E quando invecchiano senza averla trovata, non sanno più per chi serbare tutte le qualità coltivate per la x, e le lasciano andare. E si persuadono che hanno fallito lo scopo della vita, e diventano stizzose, sfiduciate, invidiose; o, se sono buone, diventano beghine. Diamo loro un’occupazione nobile e seria, che le appassioni per sè stessa, indipendentemente dall’idea del marito. Se il marito verrà, lo ameranno malgrado la loro occupazione; se non verrà, continueranno a lavorare e ad amare il loro lavoro. Avranno sempre un’idealità, un amore nella vita.» Ecco quel che diceva il babbo.

— Ma quello che non capisco, osservò lo zio, è appunto che una ragazza quando non è un mostro, non abbia a trovare un marito.

— Eppure è facile capirlo, rispose Odda, dacchè il mondo è pieno di zitellone. Ma anche quelle che trovano marito, non lo trovano tutte come avrebbe voluto il babbo, e come vorrei io. Allevate nell’idea fissa che debbano maritarsi presto, e che il non maritarsi è una vergogna, le ragazze a vent’anni cominciano ad inquietarsi se