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NELL'AZZURRO.
Era una giornata serena dello scorso agosto. Il cielo era tutto azzurro cupo, tranquillo, senza una nube bianchiccia o cinerea, che macchiasse di un'ombra nera le pendici rocciose dei monti; senza neppure quegli screzi rosei a tinte luminose e calde, che sono, sull'infinita serenità del cielo, come l'espressione dell'affetto sulla bellezza d'un volto.
Il sole alto del meriggio spandeva una luce bianca, abbagliante, monotona sul vasto piano della Brianza, ed appena le masse enormi delle montagne gettavano delle ombre scure sulle colline sottostanti.
Nelle adiacenze della villa tutto era fresco e rinverdito dalle pioggie recenti; i fiori abbondavano, e, con quel resto di profumo scampato alle