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domestico sulle scarpe, per disgustarlo delle gioie della famiglia.

E capitò infatti qualcheduno, e si fecero cuocere le castagne per festeggiare l'acquisto degli alari.

Tutti si coricarono tardi, ben riscaldati e contenti; il fuoco, che era stato fino allora una fonte di lagnanze, di disturbi e di liti, divenne un elemento di benessere nelle serate d'inverno, e la famiglia Cavalletti, dopo l'acquisto degli alari, ebbe un desiderio di meno ed un piacere di più.


L'inquilino del terzo piano era un romanziere; uomo d'ingegno, di spirito, colto, amabile, riesciva piacevolissimo in compagnia. Aveva la moglie ed una figliola di sedici anni, colte esse pure, che sapevano intrattenere il capo di casa, e tenergli testa nelle conversazioni, spesso un po' fantastiche, un po' sottili, colle quali rallegrava, e qualche volta turbava anche, le sue serate domestiche.

Il dottor Valeri passava spesso la sera dal signor Carpi, che abitava il primo piano del casamento: un riccone che aveva molti quattrini e li spendeva allegramente.

Appunto una sera, entrando nel salotto sfarzoso del suo vicino, il dottore vide luccicare nel caminetto due alari monumentali di bronzo dorato. Non avevano gran pregio per il disegno, e