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Poi il candidato se ne andava pei fatti suoi senza domandare la mano della ragazza, e diventava un briccone o poco meno.

La Maddalena era troppo romanzesca per badare al denaro; per lei l'ingegno era tutto. Si innamorò d'un attore drammatico affatto ignoto, che era succeduto al cronista del giornale di teatri, nel sottoscala. Era poverissimo, ma si sentiva destinato alla gloria.

Ammirava la cultura straordinaria della sartina; la dichiarava capace di comprenderlo, e sovente la sera recitava per lei sola delle scene, che nessun altro attore sapeva interpretare. Tutta la famiglia si commoveva, piangeva, lo trovava sublime. Poi, «con quella bontà delle persone d'ingegno», diceva la Maddalena, la faceva provare a recitare anche lei. E lei declamava con enfasi dei versi di libretti d'opera, che erano la sua passione; ce n'erano di quelli che la facevano sempre piangere, specialmente quelli della Traviata: «Croce e delizia al cor».

Per la Maddalena e per l'attore fu il contrario. Cominciarono dalla delizia. La croce venne dopo vari mesi, quando egli trovò da collocarsi in una buona compagnia, e partì dicendo, col suo bel accento romano, che andava «a cogliere allori per la sua fanciulla».

E ne ebbe infatti di quegli allori che, sebbene senza radici e destinati ad appassire presto, giovano sempre ad un artista. Ma quanto ad offrirli alla «sua fanciulla» non ci pensò affatto. La