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lei, che l'avrà amato pel suo ingegno e pel suo carattere, indipendentemente dalla sua qualità di partito. Invece di rappresentare la commedia dell'ingenuità, avrà un bel cuore leale, e delle idee, dei principi, delle aspirazioni che risponderanno alle sue, oppure le combatteranno; ma sempre di un ordine alto, superiore ed estraneo alle piccole miserie della vita frivola e pettegola del mondo elegante.

E vi sentirete uniti nel vincolo soave e forte di due anime che si comprendono e si aiutano a vicenda nelle difficoltà dell'esistenza.

Dio vi benedica, maestro, e benedica la donna che vi renderà felice.

Io vi contemplerò da lontano come una bella opera di Dio; come la manifestazione più nobile dell'amore e della virtù; come certe scene di gloria che si sognano, e di cui rimane a lungo la visione consolante e solenne; un punto luminoso nell'oscurità della vita.

EVA MALVEZZI



XIX.

Augusto ad Eva

Cara Eva. Lasciatemi chiamarvi così. Lasciatemi dirvi amica. Se sapeste che profonda dolcezza m'ha data questa parola nella vostra lettera, e quel voi delle ultime righe!

Lo stupido lei grammaticale è lo spegnitoio di ogni espansione. Pare che si parli d'una terza persona assente, e che tuttavia si interpone fra noi, le parole si fermano tra il cuore e le labbra, per modellarsi su quella formola artificiosa. Vostro marito mi chiama amico e mi dà del tu; perch