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delle altre fanciulle, alle quali non vorrebbe dire i suoi dolori; parla poco, ed appare scortese ed ingrata verso il padre che è sempre scherzoso con tutti, e quando c'è gente, rivolge la parola anche a lei con una dolcezza, di cui lei sola sente l'ironia, ma che agli altri sembra una prova di amorevolezza paterna.
— Il babbo è buono, dicono in paese. Finchè il figlio abbia finito gli studi, non ha altra compagnia che questa figliola. Ma lei è sgarbata, ha un cattivo carattere ed è avara. Gli fa vergogna a quel pover'uomo.
Così i dolori che la Mercede sopporta con tanto coraggio, le sono imputati come torti.
T'avevo promesso di descriverti le serate della farmacia per sedare con questo trattamento di monotonia e di prosa le tempeste che ti agitavano. Ma ora pare che il rimedio della farmacia non ti occorra più, dacchè dici che le tempeste sono sedate.
Sta in guardia però. C'era una santa, la regina Teodolinda mi pare, che per convertire i miscredenti alla fede d'un certo suo miracolo, faceva l'altro miracolo di camminare a piedi nudi sopra lastre di ferro arroventate senza bruciarsi i piedi.
Tu cammini sul ferro rovente col tuo disegno di convertire una bella donna alla virtù; ed ho una gran paura che non ti riesca di compire il miracolo della regina Teodolinda.
Bada, che le donne galanti sono come un ritratto al dagherrotipo. Dopo che l'hai guardato in tutte le posizioni e sei corso in tutti gli angoli della casa per trovarci la luce giusta, e sei persuaso che l'hai veduto bene e che è brutto, o così così, ti capita sott'occhio un'altra volta e t'accorgi che è tutto differente, che