Pagina:Torriani - Prima morire.djvu/239

passioni non turbano più il cuore, dove il male non tenta più. Metterò un tale abisso fra noi, che anche lei potrà pronunciare il mio nome senza arrossire, e Massimo stesso potrà udirlo senza gelosia, perchè la gloria non gli avrà aggiunto il suo prestigio.

In questo momento ripenso il nostro giuramento, e ne sento tutta la gravità e la grandezza, Prima morire che macchiarsi. Io l'ho dimenticato un'ora, e la macchia vergognosa d'un tradimento, si è impressa incancellabile nella mia coscienza. Mi sono imposti sacrifici e dolori inumani, ma le lagrime che mi hanno strappate non sono bastate a lavarla. Non ho saputo morire prima di macchiarmi, sono stato spergiuro. Ma ora saprò espiare; alla vigilia d'un trionfo, distruggerò il mio lavoro, il mio orgoglio, la mia speranza, il mio avvenire. E partirò per sempre, e non lascierò nulla dietro di me che mi rammenti al mondo.

Tu pure, amico, non mi vedrai più, non saprai più nulla di me quando sarò partito. È una partenza senza ritorno; non rimpiangermi, perchè troverò il riposo e la pace, e nessun odio mi seguirà, e nessuna passione. Ma prima che ti lasci per sempre, vieni a vedermi ancora una volta; vieni, Leo; che sia dato dal tuo labbro d'amico l'ultimo bacio, l'ultimo addio al tuo povero

AUGUSTO.

XXXVI.

Leonardo a Mercede.

Sono giunto troppo tardi, Mercede. Il proposito funesto che la lettera di Augusto ci aveva fatto