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della mia Eva, ricadranno sopra di lui, che le ha creato un vincolo freddamente legale.

Al momento di stringermi al cuore per sempre questa donna che amo, posso pensare al nostro giuramento senza rimorso.

Se avessi persistito a rinunciare a lei, non avrei sacrificato me solo, ma anche lei che mi amava. Dimmi, Leo, è possibile che fosse mio dovere condannare una donna ad essere infelice e senza amore per tutta la vita? Se questo era il mio dovere, ebbene, manco audacemente al dovere, lo rinnego perchè non è umano; è come il dovere fittizio che si creano i frati, di spegnere nel loro cuore tutt'i sentimenti che ci ha inspirati la natura, e che sono l'essenza e la poesia della vita.

Il nostro amore, purificato dalle lotte e dai dolori, non può macchiarci che agli occhi della gente formalista e gretta; ma ha in sè tanto merito di sacrificio e tanto proposito di espiazione, che lo innalza al grado di una virtù. È come certi punti oscuri sulla vastità del cielo, che agli ignoranti sembrano macchie, ma all'occhio illuminato dell'astronomo sono corpi celesti.

AUGUSTO.

XXVIII.

Leonardo ad Augusto.

Ti scrivo da Milano. La tua lettera mi pose l'inferno nel cuore. Ero stato io che per salvarti t'avevo serbato a quest'infamia. Il pensiero di quell'uomo onesto e generoso che avevi tradito, mi faceva fremere. L'avevo veduto durante la tua