Pagina:Torriani - La cartella n. 4, Cesena, Gargano, 1880.djvu/86

82 chi lascia la via vecchia

matrimonio; le mie nuove speranze materne erano sopravvenute a farmi sospendere quella cura ed il rimediò pericoloso era rimasto là, dimenticato in un armadio, col suo conta-goccie accanto. Ce n’era abbastanza per uccidermi.

Pensai sospirando con che scrupolo Marco mi contava le goccie quando pigliavo quel veleno salutare; e come si opponeva severamente a lasciarmelo amministrare da chiunque altri; e con che ansietà interrogava il medico e me stessa. Ora la mia salute non m’importava più.

— Io non conterò le goccie, — pensavo — Lo prenderò tutto d’un fiato, e che Dio mi perdoni. Avrò finito di soffrire a questo modo.

Ma poi un’idea orrenda mi balenò alla mente. Mio figlio! Avrei avvelenato mio figlio; l’avrei ucciso con me!

Oh Dio! Anche quell’amore santo di madre doveva essermi uno strazio. — No. Qua-