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66 | chi lascia la via vecchia |
l’immaginazione non hanno nulla che agguagli l’incanto di quella pace d’amore.
Pareva che il cielo si compiacesse a versare su noi a piene mani tutte le sue benedizioni. Eravamo ricchi, innamorati, ed avevamo la certezza che fra pochi mesi un bambino, un figlio nostro, il caro vincolo di due braccini fragili e rosati, verrebbe a legarci più strettamente ancora l’uno all’altra.
Quando consideravo l’alta bontà di Marco, pensavo che Dio era giusto: ma rivolgendo l’occhio su me, sul mio passato, avevo paura. — Con che diritto io, che avevo una colpa sulla coscienza, mi associavo alla felicità di quell’uomo leale? E se invece avessi associato lui, — lui nobile, onesto, dignitoso, — alla mia sorte, alla posizione che temevo, alle conseguenze del male? La notte mi svegliavo in sussulto, impaurita da quel pensie-