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per la nova.... 55


Però quello sfogo muto di pianto gli disse quanto avrebbero detto le mie parole. Capì che era accettato, che era amato, che era benedetto. Non domandò altro. Mi carezzò le spalle con dolcezza come si fa a’ bimbi che piangono, e mi disse:

— Ora vada a riposarsi, Maria. Non pensi più ad andare all’ufficio. Domattina stia a letto, faccia passare la sua infreddatura, poi mi dirà lei quando vorrà ch’io scriva alla sua mamma, o che ci vada; farò tutto quello che vorrà. Intanto penso io a liberarla per sempre dal telegrafo.

Io gli presi le mani, le strinsi con riconoscenza profonda, con amore; ma non potei dir nulla.

Rientrai nella mia stanza consolata, con tutta la fede de’ miei diciott’anni rinata, e con essa tutte le speranze e tutti i sorrisi della vita, e con un nobile affetto nel cuore.