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storia d’una viola. | 251 |
Io scrutai profondamente il mio calice. Pensai al passato; pensai a tutto; guardai ancora una volta il Garofano vanitoso smemorato che folleggiava col bruco alato, e risposi:
— Piango d’averlo amato. —
Il Tulipano riprese:
— Vedi? il mio amore era più calmo, più ragionevole; inebbriava meno; ma era più durevole del suo. La bestiuccia verde strisciò sul mio stelo, salì sino ai miei petali; ma appena passò il vento, io mi agitai con esso e la respinsi, perchè amavo te sola. Il tempo e lo spazio si frapposero tra noi, e t’amai ancora. Mi dimenticasti per il Garofano, e ti amo sempre. Vuoi che ti perdoni? Dimmi che mi ami e ti perdonerò. —
Chinai il capo umiliata e commossa, e raccolta in me stessa, stetti pensando come rispondere a quella voce dolce e tranquilla che mi ripeteva la profferta clemente. Ero delusa