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storia d’una viola. 249

non pensai al dove. Che mi importava dacchè partivo con lui?

Fece pochi passi e mi depose sopra una tavola del suo salotto. All’altro capo della tavola vidi il Tulipano bruno. La bella signora collocò lo splendido Garofano nel posto più evidente, ad un angolo del caminetto presso la lampada, poi andò a chiudere la finestra.

Ad un tratto una farfalla dalle ali azzurre si spiccò dalla parete e si pose a svolazzare intorno al lume accanto al Garofano. Era la bestiolina verde che aveva messo le ali. Allora il Garofano esalò verso di lei il suo profumo più acuto, per invitarla a posarsi sulle sue foglie.

A quella vista il mio povero calice si strinse per l’angoscia, e gridai al fiore brillante:

— Perchè non mi guardi più, Garofano? Non ti ricordi che hai detto d’amarmi! E che se la bella signora mi porrà nel tuo vaso le nostre radici si congiungeranno?


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