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236 | storia d’una viola. |
tare il contatto immediato dell’aria, caddi, appassita per terra.
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Mi ridestai al tepore d’un bel raggio di sole. Mi rizzai rinvigorita; aspirai l’aria pura che mi avvolgeva, stesi i petali foschi, ed apparvi in tutto il vigore della bellezza della gioventù.
Nella gioia di quel momento, non pensai che a godere della luce e della vita ricuperate. Mi trovavo sul davanzale d’un’ampia finestra, e guardavo intorno esaminando avidamente i luoghi e le cose.
Ma un olezzo noto mi susurrò:
— Quando n’avrai abbastanza di guardare in giro ti ricorderai pure di me? —