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riccardo cuor di leone. 211


Descrive un circo. Un leone, una tigre e due pardi, ruggono affamati nell’arena. Ad un tratto la bella Cunegonda lascia cadere dalla loggia un guanto, e dice al cavalier Dalorgia:

— Se è vero che mi amate, andate a raccoglierlo.

Ed il cavaliere scende ardimentoso tra le fiere inferocite, prende il guanto, risale fra il plauso e lo stupore della folla. Ma fattosi incontro alla nobile donzella che gli sorrideva, orgogliosa di quella impresa compiuta per amor suo, invece d’inginocchiarsi a’ suoi piedi implorando il premio del suo coraggio, le getta sdegnosamente in faccia il piccolo guanto ricamato, e le dice:

— Io non voglio nulla da voi. — E l’abbandona per sempre.

Avevo tradotta quella ballata, e l’avevo studiata a memoria in tedesco. I miei compa-