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206 riccardo cuor di leone.

accanto a noi il babbo d’un mio compagno colla figliola, una giovinetta bionda, bellezza in erba, dicevo io; sebbene la Margherita, colla impertinenza de’ suoi quindici anni, protestasse che l’erba aveva avuto tempo di metter le spighe, perchè aveva ventidue anni. Ma questa doveva essere una maldicenza atroce.

Per solito non mi curavo punto di essere o di parere elegante vestendomi; quanto comandava rigorosamente la disciplina, e nulla più.

Ma quella domenica memorabile, traversando il parlatorio dopo la visita, mi alzai un pochino sulla punta dei piedi per vedermi quanto meglio era possibile nello specchio appeso al muro, che riflettè la mia faccia scolorita attraverso la mussolina bianca che lo salvava dalle mosche.

E la domenica seguente, quando scesi in sala, avevo pettinato con grandissima cura i miei capelli ispidi, ed avevo versata mezza boccetta