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186 i morti parlano.

parole. Quel grido pauroso era partito dal fondo della sala.

Un uomo era stato colto da terrore, e si dibatteva in un accesso di convulsioni. Fu portato fuori; il silenzio si ristabilì lentamente. Tutti avevano qualche cosa da dire. La parte colta del pubblico aveva riconosciuto la voce di un fonografo.

Il giudice, i giurati sorridevano ironicamente. Tutto si spiegava. Gli imputati avevano messo essi stessi il fonografo nella scatola per accreditare la loro fiaba. Era un inganno volgare e stupido. Il pubblico era offeso, e l’avvocato Doulton si sentiva scoraggiato. Non era più possibile sostenere l’irresponsabilità degli accusati. Essi sapevano cosa c’era nella scatola, essi avevano ordita quella sciocca trama, ed avevano recitata la commedia dell’allucinazione.

Fu aperta la cassa, ed infatti se ne cavò fuori un piccolo fonografo a manubrio.