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118 i morti parlano.


L’anno scorso in principio dell’inverno il signor Edison prese in affitto il teatro di Walnut Street per un dato numero di sere. Doveva fare davanti al pubblico i primi esperimenti del fonografo.

Tobie rimase sbalordito quando vide il palcoscenico invaso fin dal mattino da quelle macchine d’ogni dimensione. Che cosa dovevano farne? E dove starebbero gli attori? Non gli riesciva d’immaginare che strano dramma si preparasse. Specialmente quel cilindro, lungo quasi un metro, montato sopra una specie di cavalletto, con tanta complicazione di piombi appesi a catene di varie lunghezze, e ruote e manovelle, quel grande ordigno che teneva il posto d’onore sul davanti della scena, lo impensieriva moltissimo.

Tutta l’altra serie di fonografi di dimensioni minori, che erano sparsi su varie tavole, Tobie li credette macchine da cucire, e sup-