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92 in risaia


XV.

Secondo il suo modo di sentire, la Nanna credeva che tutta la famiglia avrebbe dovuto mettersi alla caccia d’un mezzo per riparare alla disgrazia toccata a lei; consultare medici e comperare medicine, che le restituissero la bellezza perduta. E, nel caso che questo miracolo non fosse riescito, il meno che avrebbero potuto fare babbo, mamma, fratello, parenti ed amici, sarebbe stato di passare il resto dei loro giorni in querimonie su quell’unico argomento:

— Questa povera Nanna, che non ha più capelli!

— E dire che ne aveva tanti!

— E così belli!

— E chissà se potrà ancora trovar marito? Lo potrà? Non lo potrà? E sempre: Povera Nanna! ripetuto su tutti i toni e semitoni della meraviglia, del cruccio, della pietà.