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88 | in risaia |
Questa volta il suo ritorno dall’ospedale fu molto triste.
Nulla rallegrava la sua convalescenza ritardata. Non si ammirava nelle vetrine dei negozii, vi si guardava sospirando, colla pezzuola ravvolta intorno al capo, e rimpiangeva la sua bellezza perduta.
A casa l’aspettavano altre miserie, altri guai.
Il sensale che l’aveva accordata per la mondatura, era fuggito colle caparre, e coi denari delle giornate, lasciando i poveri giornalieri senza compenso, dopo tante fatiche.
La perdita di un po’ di denaro su cui s’era fatto conto, due braccia di meno al lavoro per sei mesi, un’ammalata da visitare, ed a cui provvedere qualche piccola delicatura da bere o qualche arancia, ed un cruccio amaro nel cuore, pesano gravi sopra una povera famiglia.
Il S. Martino era passato da qualche tempo; il proprietario faceva frequenti visite alla cascina, ed i quattrini della pigione non c’erano.