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un pochino le rozze dimostrazioni d’affetto a cui s’era avvezza co’ suoi. Ma ora si sentiva sola affatto. Nessuno le diceva:

“Sei stanca; va a coricarti. Sei indebolita; mangia....”

Nulla; doveva pensarci da sè, e se ne trovava male.

— Mi sembra di esser figlia di nessuno, diceva. Se la mamma mi avesse mandato Gaudenzio, almeno....

Almeno! era il più che potesse desiderare. E quella volta il desiderio fu esaudito. Le fanciulle che camminavano innanzi, appena si furono affacciate all’aia, tornarono indietro correndo, e tutte sorridenti sussurrarono:

— Nanna, il carro!

— Dove? domandò lei che non ebbe bisogno d’altre spiegazioni per capire di qual carro dicessero.

— Là sull’aja.... risposero le altre.

Corse innanzi a guardare, tutta rossa di gioia. Poi tornò indietro, e sussurrò: