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vitto; era una speculazione, e sapeva trarne profitto.

Il proprietario pagava in ragione di due lire al giorno cinquanta mondatrici, per trenta giornate; e quaranta centesimi al giorno, pel vitto di ciascuna. Il sensale imprenditore, aveva accordate soltanto quaranta mondatrici, alle quali, a forza d’angherie, riesciva a far fare il lavoro di cinquanta; pagava le giornate soltanto una lira e ottanta centesimi e quanto al vitto dava alle povere donne del riso cotto fino a sfasciarsi, misto a fagioli duri, senz’altro condimento che un po’ di sale ed un pezzo di lardo rancido.

Dopo una giornata di quel lavoro da galeotto, quel cibo di cui i galeotti non hanno idea.

La Nanna non potè ingoiare la minestra. Mangiò un pezzo di pane col formaggio che s’era portato, e si coricò sulla paglia del fienile, dove ben presto la raggiunsero tutte le mondatrici.