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56 | in risaia |
l’ora mattutina era tutto aperto, impannate e tende, si vide addirittura riflessa tutta, in un bello specchio che ornava la parete.
Non si contentò di guardarsi alla sfuggita come avrebbe fatto una signorina a modo. Corse a piantarsi sull’ingresso del caffè in faccia allo specchio, e stette a contemplarsi a tutt’occhi, gridando:
— Oh mamma! Guardate, mamma!
E giungeva le mani, e se le stringeva fra le ginocchia nell’eccesso della meraviglia e della gioia, e rideva fino a perderne il fiato; poi tornava a contemplarsi, e tornava a ridere.
Quell’aggiunta all’acconciatura, e la contentezza che si rifletteva sul volto della figliola, impedirono al babbo della Nanna ed ai conoscenti, di osservar troppo che era magra, palliduccia assai, e che aveva le labbra quasi bianche.
Del resto aveva un tale appetito da convalescente che in una settimana riprese un po’ di colore, ed apparve meno magra, e nes-