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in risaia | 47 |
IX.
Le disgrazie per verità non mancarono.
Quelle giovani, che erano partite dalle loro case forti e giulive, cantando per via, si facevano ogni giorno più svogliate e smilze. Due o tre dovettero abbandonare il lavoro le prime settimane, per andare all’ospedale colle febbri.
La Nanna pure, al finire della giornata, si sentiva le ossa rotte e le reni indolenzite, come se l’avessero bastonata. Spesso si coricava immediatamente dopo la cena. Ma la domenica, quando c’era Gaudenzio, si faceva cuore, e ballava, ballava fin al completo esaurimento delle forze; un po’ con lui per deliziarsi, un po’ cogli altri per farsi osservare da lui. Poi anche l’entusiasmo del ballo venne meno, e la quarta settimana passò triste come la settimana di passione.