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il folletto 219


Ma Gaudenzio non era uomo da morire dietro un capriccio. Dacchè la sposa di Pietro gli aveva fatto capire che non voleva far torto al suo uomo, aveva sposata la Lucia, e non ci aveva pensato più.

Ed ora poi aveva ben altro in mente che gli amori. Il pensiero della sua bestia lo crucciava giorno e notte; e quando i camerati lo compiangevano, che era giù di cera come se uscisse dall’ospedale, e gli domandavano con affettuosa premura se aveva poca volontà, rispondeva, togliendosi la pipa di bocca e sputandosi melanconicamente fra i piedi:

— La salute non va male, non va: ma quest’affare della mula mi fa paura. Il carrettiere e la sua mula, sapete, è tutt’uno; se la mula non cammina, il carrettiere non mangia. Ho già perduta la pratica della risaia grande a Borgo Vercelli, che mi faceva lavorare metà dell’inverno; è quella che fornisce il riso a tutti i salumai di Novara....