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184 in risaia


In quell’istante tutto il passato di quel fratello, timido, amoroso e buono, le passò nella mente come una visione. La sua ammirazione infantile per lei, la spontaneità con cui s’era offerto d’andare nelle risaie per aiutarla a guadagnarsi i quattrini dell’argento, le cure che le aveva prestate nella sua malattia lontana da casa, l’offerta generosa di rifarle il letto nuziale co’ suoi risparmi.... E provò una fitta al cuore pensando al dolore che si disponeva a recargli. Ma tutto questo passò in un lampo. Il tempo che Gaudenzio impiegò a traversare la stalla. La Rosetta usciva anche lei. Senza interrompere la sua canzone, quando furono nel buio della porta, Gaudenzio allungò un braccio, prese la Rosetta per la vita e la strinse forte, gridando a squarciagola:

Te ghet la donna bella
E i alter la mantegn....

Poi se ne andò cantando sempre, senza avvedersi della Nanna che era nascosta nella oscurità.