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supplichevoli. Per la prima volta, dopo tanto tempo, non aveva l’aria di canzonarla. Tutti tacevano nella stalla. Tutti guardavano Gaudenzio e lei. Gaudenzio che la implorava, lei arbitra di farlo contento o di crucciarlo con un o con un no. Fu un momento di trionfo insperato per la Nanna. Tutta la sua parte di vanità umana e di vanità di donna, le si portò al cervello per suggerirle un mondo di speranze e d’illusioni: disse nel suo pensiero:

— Chissà?

E nel guardare in giro per assaporare quel momento di gloria, incontrò gli occhi della Lucia, intenti su Gaudenzio e su lei, con una velatura cristallina di lacrime.

Capì che la povera bimba era gelosa, e quel sentimento, che inspirava per la prima volta, finì di far perder la testa alla Nanna.

— Sì: metterò fuori il paniere, disse.

E, senza ragionarvi sopra, dimenticando i precedenti che l’avevano messa in sospetto contro la cognata, con tutta la cecità della