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14 in risaia


Non ci metteva malizia; punta. Era quel tantino d’orgoglio che è comune ai figlioli, i quali vedono i genitori continuamente occupati di loro. Pensano: “Se si danno tanta briga per me, vuol dire che sono un piccolo personaggio di conto.”

Del resto l’orgogliuzzo della Nanna non le impediva di lavorare nell’orto nella misura delle sue forze e della sua capacità. Non le veniva nemmanco in mente che si potesse sdegnare il lavoro. Mondava le aiuole, raccoglieva erbaggi, li lavava alla fonte, aiutava a disporli nei panieri che la mamma portava poi sul mercato di Trecate o di Novara.

In quel cascinale, quando la Nanna aveva dieci anni, non c’erano altre bambine; e gli inquilini dell’alloggio a sinistra, appena vedevano la fanciulletta, le gridavano in tuono vezzeggiativo:

“Hai sradicate le carote?” oppure: “Stai lavando l’insalata, Nanna? Oh la brava bimba! Sembri una donnina.”